Tricloroetilene e progressione della malattia di Parkinson
Lo scorso anno è stato pubblicato uno studio degli stessi autori che mostrava un aumento del rischio di Parkinson nel personale del campo base di Lejeune, nella Carolina del Nord, USA, quando le riserve idriche erano contaminate da tricloroetilene e altri composti organici volatili. Nel 2000 il professor Pezzoli con il gruppo del Centro Parkinson del Pini-CTO aveva effettuato l'unico studio precedente sulle differenze fenotipiche (cioè di presentazione clinica) del Parkinson correlato all'esposizione ai solventi.
In sintesi, nei 177 pazienti studiati esposti al tricloroetilene e ad altri composti organici volatili, la comparsa di psicosi, fratture e cadute, cioè i parametri utilizzati per definire la rapidità di progressione, era più precoce. Dunque la progressione della malattia di Parkinson potrebbe essere più rapida nelle persone esposte al tricloroetilene e ad altri composti organici presenti nell’acqua decenni prima.
Fonte: Goldman SM, et al. Parkinson's Disease Progression and Exposure to Contaminated Water at Camp Lejeune. Mov Disord. 2024 Jul 11. doi: 10.1002/mds.29922. Epub ahead of print. PMID: 38988230.