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Ruolo della metformina nella malattia di Parkinson

metforminaUn altro articolo scientifico, appena pubblicato, fa il punto sullo studio della metformina nella malattia di Parkinson.

Sappiamo che la metformina riduce la resistenza all’insulina, si assume per bocca ed è il farmaco utilizzato nel diabete di tipo 2.  È stato poi riportato in alcuni lavori scientifici che la metformina può avere un effetto neuroprotettivo principalmente mediato dall'attivazione di un enzima (l'adenosina proteina chinasi monofosfato) che riduce la disfunzione mitocondriale, lo stress ossidativo e l'aggregazione dell'alfa-sinucleina, processi coinvolti nella genesi del Parkinson, ma questo effetto è stato osservato finora in studi preclinici, cioè non effettuati sui pazienti.  I risultati dello studio retrospettivo del nostro gruppo pubblicato quest'anno sul Journal of Neurology (Onset and mortality of Parkinson's disease in relation to type II diabetes) vanno in questa direzione, mostrando che le persone che assumono farmaci antidiabetici sviluppano il Parkinson con più di sei anni di ritardo (mediamente) rispetto alla popolazione generale. Altri studi pubblicati non confermano questo dato, ma gli studi su diabete e Parkinson non sono confrontabili perché molto differenti nella metodologia e nei pazienti coinvolti. È stato anche riportato che metformina induce iperomocisteinemia, deficit di folati e vitamina B1, dunque un'azione apparentemente contrastante con quella neuroprotettiva. 
Considerando tutti questi risultati insieme,  l'efficacia terapeutica della metformina e i suoi effetti neuroprotettivi richiedono di indagare con ulteriori studi clinici che possano dare risposte definitive. 

Fonte: Alrouji M, et al.  Metformin role in Parkinson's disease: a double-sword effect. Mol Cell Biochem. 2023 Jun 2. doi: 10.1007/s11010-023-04771-7. Epub ahead of print. PMID: 37266747.