Parkinson più frequente in chi ha patologie infiammatorie intestinali
Rischio ridotto se è in terapia con anti-TNF
Ricercatori americani hanno consultato diverse banche dati sanitarie contenenti i dati di 170 milioni di persone con assicurazione sanitaria. Hanno confrontato i dati relativi a 144,018 soggetti affetti da una patologia infiammatoria intestinale (44% maschi età media 51 anni) con 720.090 controlli senza tale patologia, di pari età e sesso per valutare se vi era una differenza per quanto riguarda la diagnosi di Parkinson. Complessivamente, 1796 soggetti erano affetti anche da malattia di Parkinson. L’incidenza era più elevata (+28%) nei soggetti con patologie infiammatorie intestinali rispetto ai controlli senza tali patologie, con un aumento leggermente maggiore nei pazienti affetti da colite ulcerosa rispetto a quelli affetti da morbo di Crohn (+31% vs +26%). I pazienti in terapia con farmaci anti-TNF (detti biologici, sono anticorpi che bloccano TNF, una sostanza naturale nel corpo che promuove il processo infiammatorio) presentavano una riduzione del rischio del 78%.
Questi rilievi sono in linea con la teoria in base alla quale il Parkinson deriva da alterazioni del microbioma intestinale a favore di specie batteriche pro-infiammatorie.