La cognizione sociale nella malattia di Parkinson
Il concetto di “cognizione sociale” è stato da poco introdotto nell’ambito delle neuroscienze cognitive e solo recentemente questo dominio cognitivo è stato indagato nella malattia di Parkinson.
La “cognizione sociale” è quel dominio cognitivo eterogeneo che utilizziamo quando interagiamo con altri esseri umani. Sottintende infatti la capacità di identificare, percepire, interpretare, ricordare e generare comportamenti in risposta alle intenzioni, emozioni e comportamenti di altri esseri umani.
Da un punto di vista clinico sono riconosciute quattro componenti principali: percezione sociale (l’abilità di riconoscere e rispondere ai segnali sociali ed emotivi veicolati dalle espressioni del volto, dalla postura del corpo e del tono della voce), teoria della mente (l’abilità di comprendere gli stati mentali e affettivi degli altri), empatia (la capacità di comprendere o sentire ciò che un’altra persona sta sperimentando) e comportamento sociale (l’abilità di interagire in modo appropriato con tatto, educazione e senza valicare i confini interpersonali).
È verosimile che una capacità così diversificata sia controllata da aree cerebrali diverse, alcune delle quali sembrano essere coinvolte anche nella malattia di Parkinson.
Gli studi sull’argomento sono ancora limitati, ma un gruppo di ricercatori francesi ha recentemente fornito risultati interessanti. Sono stati studiati 109 pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale (non più di 4 anni di malattia) e un gruppo di 39 soggetti senza patologie neurologiche o psichiatriche. È stato osservato che rispetto ai soggetti di controllo i pazienti con Parkinson mostravano prestazioni peggiori nei compiti di cognizione sociale, in particolare per quanto riguarda la capacità di identificare le emozioni e gli stati mentali altrui. Inoltre, un deficit isolato di cognizione sociale era molto più frequente rispetto ad altre tipologie di disfunzione cognitiva (il 22% contro il 5% rispettivamente). Questi risultati suggeriscono che i pazienti con Parkinson, già nelle prime fasi di malattia, possono presentare un deficit della cognizione sociale, tale deficit nella maggior parte dei casi sembra isolato e non collegato ad altre caratteristiche come l’età, la gravità dei segni motori, ansia o depressione. Studi futuri dovranno analizzare l’impatto di tale deficit sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie e sulla prognosi di malattia.
a cura del dott. Paolo Amami, neuropsicologo
Fonti: Czernecki V, et al. . Social cognitive impairment in early Parkinson’s Disease: a novel “mild impairment”? Parkinsonism and related disorders, 2021; 85: 117-121.