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Cellule staminali indotte funzionano contro il Parkinson

stamin2Paziente impiantato con successo

Un paziente parkinsoniano di 69 anni ha fornito tramite biopsia un piccolo campione di cellule della pelle, che sono state prima indotte a trasformarsi in cellule staminali e poi a differenziarsi in cellule progenitrici dei neuroni dopaminergici che vengono persi a causa della malattia di Parkinson. La procedura è avvenuta in condizioni altamente controllate, secondo le procedure previste per la Buona Fabbricazione di medicinali, negli Stati Uniti. Successivamente, le cellule sono state impiantate nel putamen (uno dei nuclei della base del cervello) prima nell’emisfero sinistro e, sei mesi dopo, nell’emisfero destro. Dato che si trattava di cellule del paziente stesso, non è stato necessario somministrare una terapia anti-rigetto.

Le immagini PET hanno evidenziato una buona sopravvivenza delle cellule.   Oggi, a distanza di 18-24 mesi dai due impianti, il paziente presenta miglioramenti clinici: il tempo in OFF si è ridotto in media da 3 ore ad un’ora al giorno, ed il paziente ha potuto ridurre leggermente la dose di levodopa. Inoltre, ha potuto riprendere attività che aveva abbandonato, quali il nuoto ed andare in bicicletta

Fonte: Schweitzer JS e coll N Engl J Med 2020; 382: 1926-1932