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Alfa-sinucleina e microtubuli: scoperto un collegamento

microtubuli2Ulteriore passo avanti verso la scoperta dei meccanismi alla base del Parkinson

La proteina alfa-sinucleina è coinvolta nella malattia di Parkinson: i tipici corpi di Lewy che, visti al microscopio, permettono la diagnosi certa di malattia di Parkinson, sono in gran parte costituiti da accumuli di questa proteina e diverse mutazioni del gene per la alfa-sinucleina sono causa della comparsa di malattia di Parkinson.

È stato osservato che i microtubuli (che costituiscono lo scheletro della cellula e sono coinvolti in numerose funzioni tra cui il trasporto di sostanze all'interno della cellula) sono meno numerosi e malfunzionanti nelle cellule della pelle di pazienti affetti dalla malattia di Parkinson.

Ricercatori dell'Università degli Studi di Milano hanno indagato in profondità il rapporto tra la proteina alfa-sinucleina ed i microtubuli. E' emerso che, a contatto con le tubuline (le proteine che costituiscono i microtubuli), la alfa-sinucleina assume una conformazione ad elica e verosimilmente diventa uno dei regolatori della formazione di microtubuli (ovvero della polimerizzazione della tubulina). In presenza di grandi quantità di tubulina, la alfa-sinucleina promuove la nascita, crescita e sopravvivenza dei microtubuli; in presenza di basse quantità di tubulina, invece, la alfa-sinucleina ne determina lo smantellamento.

Il sito più probabile di interazione corrisponde alla regione di alfa-sinucleina in cui sono presenti 4 delle 5 mutazioni geniche associate allo sviluppo di malattia di Parkinson. In presenza di queste mutazioni, la alfa-sinucleina, a contatto con la tubulina, non si ripiega più ad elica in maniera normale e determina la formazione di aggregati di tubulina al posto di microtubuli ordinati. Questo, a sua volta, potrebbe determinare la compromissione del trasporto lungo l'assone dei neuroni – alterazione che viene già considerata uno dei primi eventi che conduce a neurodegenerazione. Pertanto, è possibile che la alfa-sinucleina, quando è alterata, contribuisca allo sviluppo della malattia di Parkinson attraverso la determinazione di difetti nella formazione dei microtubuli.

Questa ulteriore scoperta incoraggia lo sviluppo di una nuova classe di farmaci anti-parkinson: gli stabilizzatori dei microtubuli.

 

Fonte: Cartelli D e coll, Scientific Reports 2016; 6: 33289