Rasagilina dopo il giudizio di FDA
Ne parla Gianni Pezzoli, Direttore del Centro Parkinson presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento a Milano
Professore, FDA ha esaminato i risultati dello studio ADAGIO a sostegno della capacità di rasagilina di rallentare la progressione della malattia di Parkinson ed ha espresso un giudizio negativo. Che cosa ne pensa?
Penso che il giudizio di FDA fosse scontato. I risultati dello studio ADAGIO sono piuttosto deboli ed in ogni modo FDA richiede sempre almeno due studi a sostegno di una indicazione. Inoltre, nessuno ha fornito una spiegazione convincente sul perché il dosaggio basso (1 mg) funziona, mentre quello doppio (2 mg) no; mi sarei aspettato che la posologia di 2 mg al giorno funzionasse almeno quanto quella di 1 mg al giorno.
Allora adesso ne sconsiglia l’utilizzo?
No, noi continuiamo a utilizzare rasagilina, abbiamo in terapia quasi settecento pazienti, è un efficace inibitore delle MAO che permette di risparmiare levodopa. E’ anche un farmaco sintomatico che può essere usato per controllare la sintomatologia motoria sia da solo nelle fasi iniziali della malattia (con sintomi lievi) che in associazione ad altri farmaci nelle fasi più avanzate. La dimostrazione della sua efficacia è che quando viene aggiunto alla levodopa e la posologia di quest’ultima non viene ridotta, spesso compaiono discinesie (movimenti involontari); questi ultimi compaiono quando gli effetti della terapia dopaminergica sono eccessivi. L’efficacia sintomatica e la sicurezza di rasagilina, alla posologia di 1 mg al giorno, sono state documentate in svariati studi clinici che hanno coinvolto oltre 1500 pazienti.
Consiglia a chi assume il farmaco di smettere?
No. In Italia il farmaco è indicato per la terapia sintomatica della malattia di Parkinson ed il neurologo lo avrà prescritto per questo. Interrompere la terapia potrebbe compromettere il compenso motorio conseguito con un regime terapeutico individualizzato messo a punto nel tempo.
Per il futuro che cosa prevede?
Ho sentito dire che FDA ha incoraggiato l’azienda a continuare la ricerca atta a studiare più approfonditamente i potenziali benefici di rasagilina nel rallentamento della progressione della malattia. Rimango in attesa dei risultati di ulteriori studi per esprimere una opinione definitiva.
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