Evidenza sia in provetta che in banca dati norvegese
Ricercatori americani hanno deciso che era essenziale trovare una sostanza in grado di ridurre la produzione di alfa-sinucleina, la proteina che si accumula nei neuroni malati di Parkinson. Hanno testato più di 1.100 sostanze su neuroni in provetta e hanno identificato tre sostanze che sono in grado di regolare il gene deputato alla produzione di alfa-sinucleina. Si tratta di sostanze che stimolano i recettori beta-2. La stimolazione di questi recettori dilata i bronchi ed uno di essi è un farmaco standard per il controllo degli attacchi asmatici (salbutamolo).
Per verificare la ipotesi che il salbutamolo potrebbe ridurre il rischio di Parkinson, hanno chiesto a ricercatori norvegesi di valutare la correlazione tra sviluppo di malattia di Parkinson ed uso di salbutamolo in 4 milioni di Norvegesi nell’arco di 11 anni. È stato stabilito che negli utilizzatori che avevano fatto uso del farmaco, senza considerazione per la durata dell’uso e la dose, il rischio di Parkinson era ridotto del 34% rispetto ai non-utilizzatori, mentre nei soggetti che avevano assunto dosi elevate in cronico il rischio era pari alla metà.
Fonte: Mittal e coll Science 2017; 357: 891-898