Nessuno Stop alle ricerche sul Parkinson
La risposta del Prof. Pezzoli alla domanda dei pazienti.
Salve Prof Pezzoli, cosa ne pensa dell'abbandono di investimenti da parte delle grandi case farmaceutiche per la ricerca di farmaci per il Parkinson?
A parte la solita logica costi/benefici che non guarda in faccia a nessuno, queste case farmaceutiche non hanno interessi a sviluppare la via delle cellule staminali o farmaci collegati al loro utilizzo?
Grazie per il lavoro che fate per il quotidiano e per i progetti che state portando avanti.
Caro Andrea, ha avuto una vasta eco la notizia che due grandi aziende multinazionali come la Pfizer e Merck abbiano sospeso la ricerca nel settore delle malattia neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson). Moltissimi pazienti ci hanno chiesto "adesso che sarà di noi?".
Per prima cosa dobbiamo riaffermare che queste aziende sono due colossi industriali privati e americani, quindi scelgono la politica industriale più conveniente, come è logico. Gli Stati Uniti, oramai da decenni, producono la maggior parte dei nuovi farmaci al mondo. L'Europa è diventata quasi solo un mercato che consuma senza inventare nulla. In termini generali sarà utile che i nostri governanti comprendano che le politiche per lo sviluppo di nuovi farmaci devono essere ampiamente sostenute economicamente.
Venendo alla notizia in sé le dico invece che le sperimentazioni in corso da parte delle aziende menzionate erano probabilmente basate su presupposti erronei e non essendo arrivate a buon fine, nelle fasi iniziali della sperimentazione, sono state sospese.
Moltissime altre aziende e centinaia di laboratori in centri di ricerca nel mondo proseguono gli studi con finanziamenti minimi e con grandi sacrifici dei ricercatori che si accontentano delle soddisfazioni per i risultati raggiunti. L'Italia ha il poco invidiabile record di un numero di ricercatori che è la metà degli altri paesi europei. Occorre cambiare veramente. Noi con la Fondazione Grigioni produciamo una media di 20 lavori all'anno, con meno di due milioni di euro all'anno. È una specie di miracolo, ed un esempio di come possono essere fatti fruttare bene piccole quantità di risorse, rispetto ovviamente ai miliardi di dollari che sono a disposizioni dei governi.
Cari saluti Gianni Pezzoli