Sono varianti del gene che codifica la proteina alfa-sinucleina
Finora al momento della diagnosi di malattia di Parkinson il medico non aveva a disposizione alcun mezzo per prevedere una progressione lenta o rapida. Ora ricercatori californiani hanno suggerito che può essere utile analizzare il gene che codifica la proteina alfa-sinucleina. Nel Parkinson questa malattia è malripiegata e questo impedisce il suo riciclo, con conseguente accumulo, che compare sotto forma dei tipici corpi di Lewy. I ricercatori hanno analizzato il gene in 233 pazienti parkinsoniani diagnosticati da pochi anni (non più di 3) e li hanno seguiti in media per 5 anni. Hanno scoperto che i pazienti portatori di una variante del gene detto REP1 263p presentavano un rischio di progressione rapida superiore di 4 volte e che contribuiva all'accelerazione anche la variante rs356165. Secondo i ricercatori, se questi risultati vengono confermati, il gene che codifica la alfa-sinucleina potrà costituire un bersaglio interessante per terapie innovative.