Studio sull'acido ursodesossicolico nel Parkinson
Sono stati pubblicati da poco sulla rivista Movement Disorders i risultati di uno studio farmacologico di fase II che ha utilizzato l'acido ursodesossicolico (UDCA) nei pazienti con malattia di Parkinson.
L'UDCA è un acido biliare presente fisiologicamente nella bile umana, dove rappresenta una piccola percentuale degli acidi biliari totali, ed è in grado di aumentare nell'uomo la capacità solubilizzante della bile nei confronti del colesterolo. Il trattamento con UDCA determina la formazione di bile insatura in colesterolo e più ricca di sali biliari, favorendo anche un regolare flusso della bile e lo svuotamento della colecisti.
L'ipotesi di questo studio si base sul fatto che nel Parkinson è stata identificata una disfunzione dei mitocondri, quegli organelli presenti all'interno delle cellule viventi che sono le centraline energetiche delle cellule. L'UDCA sembrerebbe avere un effetto di ripristino della funzione mitocondriale, anche nel Parkinson.
Questo studio aveva l’obiettivo di valutare la sicurezza e la tollerabilità di UDCA al dosaggio di 30 mg/kg al giorno per 48 settimane in 30 pazienti con Parkinson. I risultati mostrano che l'UDCA ad alte è sicuro e ben tollerato tranne che per gli effetti collaterali gastrointestinali che sono transitori e lievi. La valutazione dei parametri clinici ha dato risultati contrastanti: l’analisi del cammino ha mostrato un possibile miglioramento della cadenza, invece la scala motoria MDS-UPDRS non è riuscita a rilevare una differenza tra i gruppi di trattamento.
Questo studio ci permette ancora di riflettere sul fatto che le terapie per rallentare o arrestare la progressione del Parkinson potrebbero essere rappresentate da farmaci esistenti in commercio per altre patologie, farmaci che devono però essere studiati su popolazioni di pazienti numerose in modo da dare risultati significativi.