Partito studio TZ-PD sulla tollerabilità di terazosina
Valutazione degli effetti sulla pressione arteriosa e del rischio di caduta
Recentemente è stato pubblicato un lavoro che induce a pensare che terazosina possa essere un farmaco che rallenta la progressione della malattia di Parkinson (vedere notizia sul sito). Una serie di studi effettuati da un gruppo cinese mostrano che migliora la funzione motoria in tutti i principali modelli animali di Parkinson, ed analisi retrospettive in banche dati suggeriscono che possa rallentare la progressione della malattia ed anche ridurre il rischio di sviluppo della malattia stessa.
Il farmaco è già in commercio da molti anni per la terapia sintomatica della ipertrofia prostatica alla dose di 5-10 mg al giorno.
E’ approvato anche per la terapia della ipertensione arteriosa ed il principale effetto collaterale nei pazienti con ipertrofia prostatica è l’abbassamento della pressione arteriosa che può essere associato a svenimento e perdita di conoscenza.
Dato che i pazienti parkinsoniani possono presentano coinvolgimento del sistema nervoso simpatico con episodi di ipotensione ortostatica (abbassamento improvviso della pressione arteriosa quando ci si alza e ci si mette in piedi), un gruppo di ricercatori americani ha ritenuto opportuno condurre uno studio preliminare sulla tollerabilità di 5 mg terazosina somministrata per 12 settimane a 20 pazienti con diagnosi di malattia di Parkinson idiopatica secondo i criteri della Brain Bank UK in terapia dopaminergica stabile da 6 mesi. Lo studio prevede l’assegnazione casuale (randomizzata) a due gruppi di trattamento ovvero terazosina 5 mg e placebo in condizioni di doppia cecità (né il paziente, né il medico sa chi è stato assegnato a che cosa). I principali parametri di valutazione sono l’entità della variazione della pressione arteriosa, l’incidenza di cadute e l’incidenza di altri effetti collaterali
Lo studio è già partito ed è previsto il suo completamento a fine gennaio 2020.
Fonte: University of Iowa