Levodopa e pramipexolo a confronto nella malattia di Parkinson in fase iniziale
Sia levodopa che pramipexolo sono opzioni ragionevoli, ma hanno profili di efficacia e tollerabilità differenti
In uno studio multicentrico della durata di 4 anni, 301 pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziali sono stati assegnati in maniera casuale (randomizzati) a pramipexolo 0.5 mg tre volte al giorno oppure a carbidopa/levodopa 25/100 mg tre volte al giorno. I pazienti che sono stati trattati inizialmente con pramipezolo hano presentato una riduzione delle discinesie e delle fluttazioni motorie da fine dose rispetto a coloro che sono stati trattati con levodopa. Un trattamento iniziale con levodopa ha ridotto lincidenza di freezing (episodi di immobilità in cui il paziente non riesce a staccare i piedi dal pavimento), sonnolenza ed edema, ed ha permesso di ottenere migliori punteggi relativi alla funzione motoria sulla scala UPDRS per la misurazione della gravità della malattia di Parkinson. La qualità di vita è stata simili con i due trattamenti.