La levodopa nei pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale
Alcuni studi importanti hanno dimostrato che rimandare l'assunzione di levodopa non riduce la probabilità di sviluppare complicanze motorie, in particolare i movimenti involontari (le discinesie).
Un ulteriore studio, lo studio LEAP, si focalizza su questo argomento. Si tratta di uno studio internazionale in pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale, suddivisi in due gruppi, un gruppo "ad inizio precoce di levodopa" di 222 pazienti, che ha ricevuto un trattamento con 300 mg al giorno di levodopa/carbidopa per 40 settimane, seguito poi da un trattamento con placebo (cioè una sostanza con lo stesso aspetto del farmaco ma che non contiene principi attivi), e l'altro gruppo, "ad inizio ritardato di levodopa", di 223 pazienti, che ha ricevuto un trattamento iniziale per 40 settimane con placebo seguito poi dalla levodopa/carbidopa.
Questo studio aveva anche l'obiettivo di valutare se tra i due gruppi vi fossero differenze nella comparsa di fluttuazioni motorie, in particolare se il gruppo che aveva iniziato precocemente la levodopa presentasse più fluttuazioni motorie. I risultati mostrano invece che dopo 80 settimane, nel gruppo con inizio precoce di levodopa sono state registrate meno fluttuazioni motorie rispetto al gruppo con inizio ritardato.
Dunque un'altra conferma che non vi è alcun fondamento scientifico per posticipare, se è necessario iniziarlo, il trattamento con levodopa.