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Farmaco che "fa rinascere i parkinsoniani"?

Comunicazione al Convegno Annuale della Società di Neuroscienze

In questi giorni è in corso il convegno annuale della Società di Neuroscienze a Chicago. In quel contesto ricercatori della Università di Georgetown hanno presentato i risultati del trattamento di 12 pazienti affetti da malattia di Parkinson oppure da demenza con corpi di Lewy per 6 mesi con un farmaco che normalmente viene usato per il trattamento di una forma di leucemia cronica (cancro del sangue) ovvero nilotinib. A quanto pare 3 pazienti hanno ricominciato a parlare, uno a camminare ed un altro a mangiare da solo. Un paziente, intervistato, ha detto di avere recuperato l'indipendenza nella vita quotidiana. Il farmaco ha risolto la tipica rigidità parkinsoniana.

Ricerche in laboratorio suggeriscono che nilotinib sia in grado di rimuovere proteine tossiche che si accumulano nelle cellule nervose malate di Parkinson, restituendo loro la capacità di produrre dopamina. In un modello classico di parkinson nell'animale, il topo intossicato da MPTP è stato in grado di prevenire sia la perdita dei neuroni dopaminergici che di impedire la comparsa dei deficit motori.

Ovviamente si tratta di dati molto preliminari che devono essere confermati da ulteriori studi. Questo vale in particolar modo per uno studio come questo, effettuato “in aperto” ovvero dove i pazienti sapevano di assumere un farmaco sperimentale e non c'era alcun gruppo di controllo di riferimento. 

 

 

Fonte:  giornale Daily Mail Online