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Mangiare proteine aumenta il fabbisogno di levodopa

proteine e parkinsonLo suggerisce uno studio basato su dati dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano

Nutrizionisti italiani hanno confrontato le abitudini alimentari di 600 pazienti parkinsoniani rispetto a 600 persone senza la malattia, aventi lo stesso sesso ed età e provenienza geografica simile, facendo uso della banca dati dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano. È emerso che i pazienti in media assumevano più calorie (+ 400 calorie al giorno circa), ma in media pesavano di meno (indice di massa corporea media 26,1 rispetto a 28,5).  Anche l'assunzione quotidiana di molte componenti alimentari erano maggiore, tra cui le proteine (in media 1,2 g/kg rispetto a 1 g/kg) e la differenza era correlata ad un aumentato bisogno di terapia correttiva a base di levodopa (0,38 mg/kg peso corporeo) indipendentemente dalla durata della malattia. È stato rilevato anche che i parkinsoniani in media bevono di meno anche se introducono più fibra (in media 31,8 g rispetto a 29,9g al giorno).  È noto che l'assunzione di fibre con poca acqua promuove la stitichezza invece di ridurla. Infatti, 47% dei pazienti parkinsoniani riferivano stitichezza rispetto al 7% delle persone controllo.

Una delle ricercatrici, la Dr.ssa Barichella, responsabile dell'Unità di Dietetica e Nutrizione Clinica del Centro Parkinson CTO a Milano, ha affermato che i parkinsoniani devono ridurre l'assunzione di proteine (non più di 0,8 g/kg al giorno) e bere 2 litri di acqua al giorno – due punti cardine nel trattamento dietologico della malattia.

 

Fonte:  pagina web