Il potenziale ruolo terapeutico dei corpi chetonici nella malattia di Parkinson
La malattia di Parkinson è fortemente associata alla morte dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra del cervello. Nuovi trattamenti nutrizionali come la dieta chetogenica, sembrano avere un importante ruolo in diverse malattia neurodegenerative come Alzheimer, sclerosi multipla e malattia di Parkinson.
La dieta chetogenica (KD) è una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati con quantità adeguate di proteine, vitamine e minerali. Questa dieta incoraggia il corpo a consumare facilmente i grassi piuttosto che i carboidrati in condizioni fisiologiche normali, i carboidrati nel cibo si scompongono in glucosio e vengono trasportati in tutto il corpo per fornire energia. Il glucosio è considerato una fonte di carburante particolarmente importante nel cervello.
Un importante ruolo terapeutico sembrano averlo i corpi chetonici, metaboliti endogeni prodotti a livello epatico da acidi grassi liberi durante periodi di restrizione alimentare di carboidrati che vengono facilmente trasportati nel cervello ed essere sfruttati a scopo energetico. I due chetoni primari sono il beta-idrossibutirrato (BHB) e l'aceto-acetato (AcAc). Il terzo chetone (acetone), che è un prodotto di degradazione spontanea di AcAc, viene eliminato principalmente dalla respirazione o nelle urine.
Nel Parkinson, diversi studi sugli animali hanno dimostrato gli effetti neuroprotettivi della chetosi. Sono stati condotti solo pochi studi sull'uomo. In uno studio pilota, cinque pazienti sono stati in grado di effettuare una dieta chetogenica per 4 settimane, il risultato è stato un miglioramento significativo dei punteggi della scala UPDRS. Un ulteriore pilota studio di controllo randomizzato ha confrontato una dieta a basso contenuto di grassi con un KD in 38 persone con PD e un'ampia gamma di gravità della malattia. I sintomi motori e non motori sono migliorati in entrambi i gruppi, tuttavia il gruppo con dieta chetogenica ha visto un maggiore miglioramento dei sintomi non motori, comprese le prestazioni cognitive. Gli integratori a base di chetoni esogeni possono aumentare la chetosi.
Sarà comunque necessario compiere ulteriori studi futuri sui corpi chetonici e il loro ruolo nella malattia di Parkinson.
A cura della dott.ssa Carlotta Bolliri, biologa nutrizionista.