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DBS da svegli o da addormentati?

I risultati di uno studio americano

Attualmente il posizionamento degli elettrodi per la stimolazione cerebrale profonda (DBS) per la malattia di Parkinson viene effettuata da svegli con la collaborazione attiva del paziente.

Ora una equipe di neurochirurghi americani hanno effettuato 30 interventi di DBS con il paziente addormentato, posizionando gli elettrodi solo in base a reperti su immagini ottenuti tramite scansioni TAC del cervello ed hanno confrontato i risultati clinici ottenuti dopo 6 mesi con quelli conseguiti dopo lo stesso periodo con gli ultimi 39 interventi effettuati con i pazienti svegli e collaboranti.

Non vi era alcuna differenza significativa per quanto riguarda il miglioramento del punteggio sulla scala UPDRS III riguardo alla funzione motoria (in media +14.8 vs +17.6 punti) o UPDRS II riguardo alla capacità di svolgere le attività quotidiane (in media +9.3 vs +7.4 punti ). Il miglioramento del tempo in ON senza movimenti involontari importanti nell’arco delle 24 ore era significativamente superiore nei pazienti operati da addormentati (+6.4 ore al giorno vs +1.7 ore al giorno p = 0.002). Il punteggio PDQ relativo alla qualità di vita è migliorato in entrambi i gruppi (+18.8 da svegli +8.9 da addormentati. Gli esiti relativi al linguaggio erano significativamente superiori nei pazienti operati da addormentati ( ± 4.3 punti vs −6.31 punti (p = 0.0012) e così pure la fluidità di emissione dei suoni (in media +1.0 vs −5.5 punti, p = 0.038).

Gli autori concludono che i risultati conseguiti tramite il posizionamento degli elettrodi in base ad immagini TAC con il paziente addormentato sono sovrapponibili a quelli conseguiti con il paziente sveglio e collaborante.

 

Fonte: Brodsky MA e coll Neurology online 6 ottobre 2017