Conviene sottoporre i pazienti con mutazioni del gene della parkina alla DBS?
I risultati di uno studio francese
È noto che i pazienti con mutazioni del gene della parkina presentano una progressione più lenta della malattia di Parkinson rispetto ai pazienti con la forma classica, nonché una migliore risposta alla levodopa, che funziona a dosaggi più bassi. Per valutare la risposta di questi pazienti alla stimolazione cerebrale profonda (DBS), ricercatori francesi hanno confrontato i risultati ottenuti con questo tipo di intervento in 7 pazienti con una mutazione del gene della parkina, con due mutazioni dello stesso gene ed in 39 pazienti senza alcuna mutazione del gene. Dopo 1-2 anni il dosaggio richiesto di levodopa era significativamente più basso nei pazienti con due mutazioni del gene della parkina. Gli autori concludono che è possibile che questo tipo di pazienti potrebbe beneficiare in particolar modo dall'intervento.